RECENSIONI
Omar Di Maria
Maruani
Pendragon, Pag. 156 Euro 14,50
Qui comincia l'avventura
Del signor Bonaventura
Che assai privo dei milioni
Fa i suoi conti coi coglioni:
marchettari e sfruttatori
ben lontani dagli amori.
E' una storia anni ottanta
Di gaytudine: ce n'è tanta
Ma di fatta e ridanciana
Anche poi pasoliniana.
Sì frenata e poco audace
Colorita ma assai mendace
Fatta di sogni e di bui cessi
Ben voluta dai repressi.
Si dicea storia di ottanta
Ben oliata e ben attenta
C'è chi indaga: un commissario
Ed un prof direi non serio
A far l'alba in dicerie
In stronzate e porcherie.
Il romanzo ha una frattura:
parte dritto, senza paura
ma poi scarta l'argomento
altro che sano memento!
E s'infogna in altro fatto
Sembrerebbe, dai, uno sfratto
Per trovarsi conti alla mano
A parlar sempre di ano.
Sì son froci, l'abbiam detto
E l'autore sembra corretto
Nel contar e nello svelare
L'atmosfera e il malaffare.
Ci sovviene solo un dubbio
Siam di Roma mica di Gubbio
Che in cerca di stylìng
Mica è facile l'outìng
Co' 'ste storie e co' 'ste annate
Che in realtà mai son passate
Perché il gayo è sì orgoglioso
Alle volte sadomaso
Ma se deve andar in dettaglio
Scappa via come un coniglio.
'Sto romanzo lo si è letto
Con appunto e con diletto
Ma ci sfiora l'ideuzza
Che il noir per la gayezza
Sposta solo, anzi conferma
Che il problema è un pachiderma
E se i froci sono oggi
Lesi e pure senza appoggi
Lo dobbiamo a chi non molla
Co' 'sto triste tiramolla.
di Alfredo Ronci
Del signor Bonaventura
Che assai privo dei milioni
Fa i suoi conti coi coglioni:
marchettari e sfruttatori
ben lontani dagli amori.
E' una storia anni ottanta
Di gaytudine: ce n'è tanta
Ma di fatta e ridanciana
Anche poi pasoliniana.
Sì frenata e poco audace
Colorita ma assai mendace
Fatta di sogni e di bui cessi
Ben voluta dai repressi.
Si dicea storia di ottanta
Ben oliata e ben attenta
C'è chi indaga: un commissario
Ed un prof direi non serio
A far l'alba in dicerie
In stronzate e porcherie.
Il romanzo ha una frattura:
parte dritto, senza paura
ma poi scarta l'argomento
altro che sano memento!
E s'infogna in altro fatto
Sembrerebbe, dai, uno sfratto
Per trovarsi conti alla mano
A parlar sempre di ano.
Sì son froci, l'abbiam detto
E l'autore sembra corretto
Nel contar e nello svelare
L'atmosfera e il malaffare.
Ci sovviene solo un dubbio
Siam di Roma mica di Gubbio
Che in cerca di stylìng
Mica è facile l'outìng
Co' 'ste storie e co' 'ste annate
Che in realtà mai son passate
Perché il gayo è sì orgoglioso
Alle volte sadomaso
Ma se deve andar in dettaglio
Scappa via come un coniglio.
'Sto romanzo lo si è letto
Con appunto e con diletto
Ma ci sfiora l'ideuzza
Che il noir per la gayezza
Sposta solo, anzi conferma
Che il problema è un pachiderma
E se i froci sono oggi
Lesi e pure senza appoggi
Lo dobbiamo a chi non molla
Co' 'sto triste tiramolla.
di Alfredo Ronci
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