INTERVISTE
Paolo Baron

Toilet. Detersivo, detergente, profumo o che?
Detergente per le ansie del quotidiano, direi. Toilet è un momento di distacco da tutto quello che è fuori dalla porta del bagno, il luogo dove "consigliamo" di leggerlo, almeno ci piacerebbe che fosse così, anche se in metro o altrove va bene lo stesso...
Chi fa parte della famiglia Toilet?
Un gruppo di persone appassionate di lettura e, qualcuno, anche di scrittura. Un gruppo di tenaci sostenitori del talento nascosto in ogni persona.
Chi legge e chi scrive Toilet?
Lo leggiamo in 8, editor di professione, scrittori e non. Tutti sfrenati lettori di pile di libri. Lo scrivono tutti coloro che hanno la voglia e le qualità per mettere su carta un'emozione o una storia ben raccontata.
Cosa rende un racconto "da toilet"?
Il trasmettere un'emozione vera, sincera, sentita. Ma anche una storia avvincente di pura fantasia. E deve avere una bella prosa senza lungaggini.
Il futuro è su un rotolo di carta igienica oppure sugli scaffali delle librerie?
Speriamo di restare sugli scaffali, lì dove siamo arrivati zitti-zitti, quatti-quatti.
Come sta l'editoria? E come sta l'underground delle penne italiane?
L'editoria è in affanno. Le nuove tecnologie, il nuovo entertainment stanno strozzando il sano desiderio di aprire un libro per vivere emozioni alimentate solo dalla propria fantasia e non da immagini e suoni indotti dall'esterno.
Le nuove penne sono spesso condizionate da questo o da quell'autore famoso; c'è poca originalità, poca voglia di osare. Di numero in numero, le nostre selezioni diventano sempre più severe.
Meglio essere talent scout o editori?
Cerchiamo di essere tutt'e due. Non sappiamo se lo facciamo bene o male ma cerchiamo di scoprire ed aiutare le "penne italiane" ad imboccare una strada.
Vi sembra che abbia ripetuto Toilet abbastanza volte?
Lo hai fatto solo 5 volte, continua!
L'augurio migliore che potete farvi?
Che nessuno riesca più a sedersi sulla tazza senza Toilet accanto.
Detergente per le ansie del quotidiano, direi. Toilet è un momento di distacco da tutto quello che è fuori dalla porta del bagno, il luogo dove "consigliamo" di leggerlo, almeno ci piacerebbe che fosse così, anche se in metro o altrove va bene lo stesso...
Chi fa parte della famiglia Toilet?
Un gruppo di persone appassionate di lettura e, qualcuno, anche di scrittura. Un gruppo di tenaci sostenitori del talento nascosto in ogni persona.
Chi legge e chi scrive Toilet?
Lo leggiamo in 8, editor di professione, scrittori e non. Tutti sfrenati lettori di pile di libri. Lo scrivono tutti coloro che hanno la voglia e le qualità per mettere su carta un'emozione o una storia ben raccontata.
Cosa rende un racconto "da toilet"?
Il trasmettere un'emozione vera, sincera, sentita. Ma anche una storia avvincente di pura fantasia. E deve avere una bella prosa senza lungaggini.
Il futuro è su un rotolo di carta igienica oppure sugli scaffali delle librerie?
Speriamo di restare sugli scaffali, lì dove siamo arrivati zitti-zitti, quatti-quatti.
Come sta l'editoria? E come sta l'underground delle penne italiane?
L'editoria è in affanno. Le nuove tecnologie, il nuovo entertainment stanno strozzando il sano desiderio di aprire un libro per vivere emozioni alimentate solo dalla propria fantasia e non da immagini e suoni indotti dall'esterno.
Le nuove penne sono spesso condizionate da questo o da quell'autore famoso; c'è poca originalità, poca voglia di osare. Di numero in numero, le nostre selezioni diventano sempre più severe.
Meglio essere talent scout o editori?
Cerchiamo di essere tutt'e due. Non sappiamo se lo facciamo bene o male ma cerchiamo di scoprire ed aiutare le "penne italiane" ad imboccare una strada.
Vi sembra che abbia ripetuto Toilet abbastanza volte?
Lo hai fatto solo 5 volte, continua!
L'augurio migliore che potete farvi?
Che nessuno riesca più a sedersi sulla tazza senza Toilet accanto.
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