RECENSIONI
Angelo Orlando Meloni
Santi, poeti e commissari tecnici
Miraggi edizioni , Pag. 188 Euro 16,00
Dunque, eravamo un popolo di santi, poeti e navigatori e siamo diventati un popolo di santi, poeti e… commissari tecnici. Verrebbe da aggiungere anche Presidenti del Consiglio, visto che per dirla con Cicerone mala tempora currunt. Angelo Orlando Meloni ha ragione a intitolare proprio così — Santi, poeti e commissari tecnici edito dalla Miraggi edizioni — questa divertente raccolta di racconti che hanno come soggetto proprio il mondo del calcio nostrano con tutte le sue storture e per questo diventano uno splendido spaccato di un’italietta di provincia
Tornano in mente le parole di Pier Paolo Pasolini quando in un’intervista dichiarò che il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. Intendiamoci, con Meloni siamo in un campo (di calcio) diverso perché, come recita la presentazione del libro, la raccolta altro non è che uno spaghetty-fantasy calcistico. E così strani personaggi si avvicendano sulle pagine di questi racconti e tra questi non può mancare il prete di turno, padre Ruggero, che è in contatto con la Beata Vergine. Sarà lei a suggerire formazioni e strategie e così la Vigor Vezze che ha perso tutte le partite e che perde da sempre inizierà a vincere. Il secondo racconto Precisi siamo riporta invece in maniera feroce molti dei cliché ai quali siamo purtroppo abituati: brocchi stranieri fatti passare per campioni, televisioni locali, cubiste. Una fotografia impietosa insomma, di quel mondo del calcio che troppe volte (sempre?) si trasforma in macchietta. Per non parlare poi della scena iniziale di Ode al perfetto imbecille, una rissa tra i genitori dei ragazzi che giocano in campo, che ci riporta ai campetti di pozzolana dove abbiamo giocato tutti.
Libro divertente questa raccolta con l’autore che calca la mano fino al limite del paradosso. Da leggere sotto l’ombrellone, nella speranza che settembre ci riservi ancora qualche giorno di sole. In attesa della prossima partita.
di Marco Minicangeli @gattospinoso
Tornano in mente le parole di Pier Paolo Pasolini quando in un’intervista dichiarò che il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. Intendiamoci, con Meloni siamo in un campo (di calcio) diverso perché, come recita la presentazione del libro, la raccolta altro non è che uno spaghetty-fantasy calcistico. E così strani personaggi si avvicendano sulle pagine di questi racconti e tra questi non può mancare il prete di turno, padre Ruggero, che è in contatto con la Beata Vergine. Sarà lei a suggerire formazioni e strategie e così la Vigor Vezze che ha perso tutte le partite e che perde da sempre inizierà a vincere. Il secondo racconto Precisi siamo riporta invece in maniera feroce molti dei cliché ai quali siamo purtroppo abituati: brocchi stranieri fatti passare per campioni, televisioni locali, cubiste. Una fotografia impietosa insomma, di quel mondo del calcio che troppe volte (sempre?) si trasforma in macchietta. Per non parlare poi della scena iniziale di Ode al perfetto imbecille, una rissa tra i genitori dei ragazzi che giocano in campo, che ci riporta ai campetti di pozzolana dove abbiamo giocato tutti.
Libro divertente questa raccolta con l’autore che calca la mano fino al limite del paradosso. Da leggere sotto l’ombrellone, nella speranza che settembre ci riservi ancora qualche giorno di sole. In attesa della prossima partita.
di Marco Minicangeli @gattospinoso
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Angelo Orlando Meloni
Io non ci volevo venire qui
Del Vecchio editore, Pag. 118 Euro 14,00Mi piacerebbe chiedere a Meloni, ragazzo preparato e lo si capisce, quali siano state le sue letture al di là delle citazioni testuali: io dico innanzi tutto Fantozzi.
Non si spiegherebbe altresì l'uso dell'iperbole in più di un'occasione.
Pag. 10: Il tuo migliore amico diventa rosso magenta, vira sul blu cobalto nel tentativo di inseguire l'ispirazione, scrive:"Il papà ha comprato la macchina lungamente" e sviene a pelle di leone sul pavimento mentre consegna il compitino.
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