RECENSIONI
Michele Andreis
Vicolo cieco
Effequ Edizioni, Pag.143 Euro 8.50
Caro Aleardo
ti scrivo questa mia dopo le feste. Che non ho amato come al solito per i motivi che tu sai e che non sto qui ad elencarli di nuovo. Ma ho avuto tempo da spendere che, di questi tempi, è l'unica cosa che si fa volentieri senza il rischio di vedere alla fine il portafogli vuoto.
E in questi momenti di relax e pace interiore – non credo a chi dice, con una frase di scarso effetto fisiologico, che non ha modo nemmeno di respirare – ho avuto metodo (parola che mi è cara di recente) di leggere alcuni libri che avevo diligentemente poggiato sul mio comodino, in ordine sistematico di scelta e di preferenza.
Scelta e preferenza che si sono rivelati opportuni ed intelligenti – per una volta tanto lascia che io mi incensi, ormai non lo fa più nessuno - : un giallo di quasi settecento pagine avvincente e per certi versi inusuale, una riproposizione di un romanzo gay degli anni ottanta che ho trovato stantìo e sorpassato, per quanto in questo paese escrementizio, nulla mi sembra indichi una rivoluzione, ma che dico, una leggera alterazione della costumanza sessuale, ed un libriccino di un giovane torinese al suo primo romanzo dopo qualche "accorgimento" narrativo in precedenti crestomazie pressoché sconosciute.
Di questo, brevemente vorrei parlarti, perché mi premono due punti da sottolineare: il primo te lo accennai tempo fa, quando si discuteva di Sarasso e dei maestri di vita e di lettere. Anche Andreis – questo il nome dell'esordiente – lo collocherei, senza dover fare troppe differenziazioni o troppi gironi danteschi, nella schiera di colore che hanno "subìto" un'alfabetizzazione netta e polita, che sono gradevoli, ma che mancano di quell'allure che li classificherebbe più alti. Se dovessi ancora diversificare porrei Sarasso un gradino sopra Andreis. Ma è il metodo della loro scrittura che induce a riflettere e che s'aggancia al secondo punto di cui in precedenza ti avevo accennato.
Fossero tutti figli delle scuole di scrittura creativa? Lo sospetto, perchè mi par che agiscano per schemi e per somiglianze narrative. Andreis, in questo caso, propone un noir etico,e con un'aggiunta di consonante, etnico: non può non essere così in un mondo che si vuole globalizzato ed integrato. Però l'intreccio scorre troppo liscio e la lingua, per quanto efficace e a volte sorniona, è piatta all'occhio, che spesso si distrae e vaga di suo.
Capisci che intendo? Che 'sti ragazzi son bravi, son svegli , ma sono simili e perfettamente complementari. Se non fosse esagerato citerei Pasolini. Ricordi quando, illuminato come non mai, attaccava l'intelligencija di sinistra? Ricordi cosa diceva? Beh ti rinfresco la memoria: Basta partecipare a una riunione culturale di uomini di sinistra, in uno dei gruppi della suddetta intelligencija: la scelta dei nomi, dei libri, delle simpatie, delle adesioni, delle condanne, è tutta perfettamente prevedibile, da cima a fondo.
Traslando per tempi e significati aggiungerei la mia firma all'appunto. Senza togliere che questi giovani mi sono vicini ed apprezzo i loro sforzi. Sempre che ce ne siano. Concedimi il dubbio.
Con affetto
Tuo Alfredo.
di Alfredo Ronci
ti scrivo questa mia dopo le feste. Che non ho amato come al solito per i motivi che tu sai e che non sto qui ad elencarli di nuovo. Ma ho avuto tempo da spendere che, di questi tempi, è l'unica cosa che si fa volentieri senza il rischio di vedere alla fine il portafogli vuoto.
E in questi momenti di relax e pace interiore – non credo a chi dice, con una frase di scarso effetto fisiologico, che non ha modo nemmeno di respirare – ho avuto metodo (parola che mi è cara di recente) di leggere alcuni libri che avevo diligentemente poggiato sul mio comodino, in ordine sistematico di scelta e di preferenza.
Scelta e preferenza che si sono rivelati opportuni ed intelligenti – per una volta tanto lascia che io mi incensi, ormai non lo fa più nessuno - : un giallo di quasi settecento pagine avvincente e per certi versi inusuale, una riproposizione di un romanzo gay degli anni ottanta che ho trovato stantìo e sorpassato, per quanto in questo paese escrementizio, nulla mi sembra indichi una rivoluzione, ma che dico, una leggera alterazione della costumanza sessuale, ed un libriccino di un giovane torinese al suo primo romanzo dopo qualche "accorgimento" narrativo in precedenti crestomazie pressoché sconosciute.
Di questo, brevemente vorrei parlarti, perché mi premono due punti da sottolineare: il primo te lo accennai tempo fa, quando si discuteva di Sarasso e dei maestri di vita e di lettere. Anche Andreis – questo il nome dell'esordiente – lo collocherei, senza dover fare troppe differenziazioni o troppi gironi danteschi, nella schiera di colore che hanno "subìto" un'alfabetizzazione netta e polita, che sono gradevoli, ma che mancano di quell'allure che li classificherebbe più alti. Se dovessi ancora diversificare porrei Sarasso un gradino sopra Andreis. Ma è il metodo della loro scrittura che induce a riflettere e che s'aggancia al secondo punto di cui in precedenza ti avevo accennato.
Fossero tutti figli delle scuole di scrittura creativa? Lo sospetto, perchè mi par che agiscano per schemi e per somiglianze narrative. Andreis, in questo caso, propone un noir etico,e con un'aggiunta di consonante, etnico: non può non essere così in un mondo che si vuole globalizzato ed integrato. Però l'intreccio scorre troppo liscio e la lingua, per quanto efficace e a volte sorniona, è piatta all'occhio, che spesso si distrae e vaga di suo.
Capisci che intendo? Che 'sti ragazzi son bravi, son svegli , ma sono simili e perfettamente complementari. Se non fosse esagerato citerei Pasolini. Ricordi quando, illuminato come non mai, attaccava l'intelligencija di sinistra? Ricordi cosa diceva? Beh ti rinfresco la memoria: Basta partecipare a una riunione culturale di uomini di sinistra, in uno dei gruppi della suddetta intelligencija: la scelta dei nomi, dei libri, delle simpatie, delle adesioni, delle condanne, è tutta perfettamente prevedibile, da cima a fondo.
Traslando per tempi e significati aggiungerei la mia firma all'appunto. Senza togliere che questi giovani mi sono vicini ed apprezzo i loro sforzi. Sempre che ce ne siano. Concedimi il dubbio.
Con affetto
Tuo Alfredo.
di Alfredo Ronci
CERCA
NEWS
-
7.10.2024
Il ramo e la foglia edizioni.
"L'odore dei cortili" di Giuliano Brenna. -
16.09.2024
Sellerio
Francesco Recami -
16.09.2024
Adelphi
Cos'altro si può sapere su Thomas Bernhard
RECENSIONI
-
Franco Ricciardiello
Rifondazione della confraternita dei gatti
-
Luigi Rocca
Cronache dal sottoscala
-
Sergio Gonzales Rodriguez
Ossa nel deserto
ATTUALITA'
-
La redazione
Siamo tornati.
-
La redazione
Andiamo in ferie.
-
Ettore Maggi
La democrazia è in pericolo?
CLASSICI
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
Juniper - Un bicchiere di gin
-
Lorenzo Lombardi
IL NERD, IL CINEFILO E IL MEGADIRETTORE GENERALE
-
Marco Minicangeli
La bambina segreta
RACCONTI
-
Marco Beretti
Tonino l'ubriacone
-
Luigi Rocca
Interno giorno
-
Francesco Consiglio
Babbaluci (o mangi chiocciole, o lumache senza guscio)