Attualità
Roma ha l'Alzheimer
Non ci sono più dubbi. È sulla sua cartella clinica: a quasi tremila anni di età Roma ha l’Alzheimer e non sa più chi è. Perché se lo sapesse si comporterebbe in modo molto diverso. Non si farebbe sorprendere in mutande in mezzo all’immondezza o con il trucco disfatto dopo una festa in piazza.

I detective dell'occulto: V.I.T.R.I.O.L. L’Artigliatore di Vito Ditaranto
Joshua Tree, uno studioso della Cabala Ebraica, ricerca l'erede a cui trasmettere le sue formule magiche, che ha imparato a utilizzare in anni di studio. È ostacolato da un oscuro essere, l’Artigliatore, che lo farà cadere in una paranoia totale. Dopo aver scoperto di essere gravemente malato, Joshua ha poco tempo per portare a termine il suo compito.
Sorprese nelle chiese
Anche se non una per ogni giorno dell’anno, come dice la leggenda, le chiese di Roma sono comunque parecchie. E sono anche piene di belle cose, e di cose strane. L‘idea di andarle a cercare, queste cose belle e strane, ha cominciato a provocarci un certo pizzicorino qualche giorno fa a San Paolo fuori le Mura, una cattedrale che è un immenso bosco di colonne di tutte le dimensioni e gradi di lucidatura.
Contaminazioni utili
Utili perché mettono insieme l’antico e il moderno. Non è detto che funzioni sempre, ma almeno c’è una possibilità in più di trovarsi qualcosa di bello sotto gli occhi.
Ruderi e serpenti
C’era una volta l’Acquedotto Claudio, il più bello, che insieme a tanti altri attraversava il territorio a sud est di Roma su archi di tufo altissimi e maestosi. Suggestivi i quadri della paesaggistica romantica del sette-ottocento, e poi le fotografie seppia del primo novecento con le immagini della campagna romana, e sullo sfondo quelle serie di archi barbuti di felci, estesi fino all’orizzonte.
Edizione straordinaria audace colpo della Caritas
Edizione straordinaria. Da fonte attendibile apprendiamo quanto segue: la Caritas, nota organizzazione benefica sarebbe riuscita dove neanche la fantasia del più scatenato Camilleri si è mai avventurata. Infiltrandosi fra le maglie dell’organizzazione di un importante evento e con la sicura complicità di una non meglio identificata ditta svizzera di gestione dati informatici, sarebbe arrivata a sabotare l’evento in questione inficiandone lo svolgimento e finalmente mettendo le mani sul ricchissimo buffet allestito per i partecipanti, per varie ragioni impossibilitati a consumarlo, destinandolo ai poveri e agli affamati di cui la Caritas stessa si occupa a tempo pieno. Ecco i fatti.
Povera Roma, stupida e suicida
Fine maggio. C’è un evento interessante nella chiesa di S. Lorenzo in Miranda. Non la cono-sciamo, e allora decidiamo: si va. Premessa storico-artistica: la chiesa è ora, dopo vari rifacimenti nei secoli, una costruzione ba-rocca di proprietà del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico. Bella e uguale a tante altre dello stes-so periodo: piena di belle cappelle e begli altari, con bei quadri e belle sculture, solo più pulita e meglio illuminata di tante altre.
Wonderful Roma!
Al centro di Roma, nel rione Campo Marzio, particolarmente ferito dagli sventramenti degli anni ‘30, c’è una stradina, Via della Frezza, precisamente al limite fra la fila di case sette-ottocentesche rimaste intatte durante lo scempio, a sinistra; e a destra il retro degli incombenti palazzoni razionalisti progettati dall’architetto Ballio Morpurgo e costruiti come una tenaglia intorno al recuperato Mausoleo di Augusto.
Lars von Trier ci fa un baffo
Pare che il film presentato fuori concorso da Lars von Trier a Cannes, “The house that Jack built” abbia scandalizzato, inorridito e probabilmente spaventato pubblico e critici per la esagerata quantità di sangue, torture, eviscerazioni, amputazioni e smembramenti che contiene, tanto che a fine proiezione la sala era mezza vuota (anche per la noia e la scarsa qualità del prodotto; parola di alcuni giornalisti maligni).

I detective dell'occulto: Rileggendo "Uno scomodo cappotto di legno" di Simone Dellera
Questo romanzo assume, a rileggerlo adesso, una importanza duplice: da un lato come una storia autonoma, in grado di intrattenere il lettore, reinterpretando in maniera non banale alcuni canoni classici dell’horror da Poe a Lovecraft. Dall’altro è un testo seminale, perché introduce quello che sarà il personaggio vincente dell’autore, quel Mickey De Santis, detective dell’occulto, presente in altri due libri, Sette e Sette vibrisse.
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