Attualità

Ha da ritornare Norimberga. Delitti e fregnacce dell'indigena letteratura.
Mi si dice masochista. Vero. Nutro una passione sviscerata per la letteratura, ma spesso, proprio perché passo tanto del mio tempo a leggere, inciampo in 'crimini' di prosa e poesia che meriterebbero un tribunale internazionale di giustizia.
In questi ultimi anni li ho conservati con certosina pazienza (in fondo la pazienza è sempre certosina, come il volumetto è sempre agile, e come il delitto è sempre efferato) ed ora ho sentito il dovere di esporli in forma mordace

Villaggio globale? No anticlericale e la Svezia marcia
C'è una bellissima intervista a Paolo Villaggio su L'Espresso del 3 luglio 2008. Parlando un po' a ruota libera e un po' pubblicizzando il suo libro Storia della libertà di pensiero (Feltrinelli) l'attore inanella una serie di considerazioni sulla politica e sulla religione che non può non affascinare soprattutto perché impreziosite da una verve anticlericale che un paese come il nostro ha già da tempo relegato tra le pratiche da abbandonare.

L'ultima speranza: Sherlock Holmes contro Berlusconi
Sherlock Holmes contro Dracula (1): beh, il titolo, se lo si volesse prendere dal lato sbagliato, potrebbe ricordare certe operazioni commerciali e pure dileggianti tipo Fracchia contro Dracula o Totò contro Maciste (a tal proposito si è sempre vociferato di un Maciste contro i comunisti, ma mai realizzato, ma rimasto desiderio mi(s)tico, un po' come il Mastorna felliniano).
Dico che lo si potrebbe prendere dal lato sbagliato, ma in realtà dietro questo progetto (tra l'altro di vecchia data, infatti il libro risale al 1978 e soltanto ora pubblicato in Italia grazie alla Gargoyle books)

Riotta intellettuale? Preferisco i "piccoli scrittori crescono".
Sull'inserto domenicale dedicato ai libri de Il sole 24 ore qualche tempo fa è apparsa una curiosa pubblicità. Diceva: Tutto quello che hai scritto diventa un vero libro. Il tuo. A ben vedere un semplice annuncio di un sito internet che offre la possibilità di dare una sistemazione più 'consona' e professionale alle proprie cose. Ma se ci riflettiamo un po' la proposta ha un che di ambiguo e pericoloso: ma davvero tutti quelli che scrivono possono pubblicare e magari pure distribuire il prodotto? Se così fosse si presenterebbero problemi di non poco conto:

Il re è nudo... "fottete" il re!
Fottere. Se ci fate caso è un verbo che ormai, volente o nolente, positivamente o negativamente è entrato nell'immaginario (ma neanche tanto immaginario) collettivo. Anzi, più che nell'immaginario, è entrato nel vocabolario del parlare comune.
Da quello che era un semplice uso gergal-cinematografico ("fuck you", "ehi, fuck boy!") ha acquistato diverse accezioni, simpatiche, antipatiche, anal-itiche, analnatiche, fisiologiche e umoristiche. "Sei fottuto", "Non farti fottere!", "L'ho fottuta alla grande!"

I settant'anni di una vergogna nazionale. 1938: le leggi razziali in Italia e le misere reazioni della Santa Sede. E un ricordo di Ernesto Rossi.
Qualche giorno fa, a proposito dei provvedimenti governativi sul problema immigrazione, la Falcetti, in un programma mattutino che va in onda alla RAI sia in radio che in tv, ha commesso una gaffe clamorosa: riferendosi alla questione delle unioni tra italiani ed extracomunitari ha affermato, secondo quanto riportava La Repubblica (ma il giornale romano scriveva tutt'altro) che erano vietati i matrimoni misti.

Il professore Pinocchio e le ultime borgate sfasciate. Riflessioni sull'ultimo romanzo di Walter Siti.
Mi son spesso chiesto leggendo il libro di Siti Il contagio: ma a me che mme frega? Sinceramente delle borgate e delle loro problematiche mi sono rotto i coglioni (pur vivendoci) perché oltre ad essere la cartina di tornasole dell'intrallazzo politico e vetero-populista, sono anche il risultato di un mischiume ideologico che stento ad identificare e quindi a capire. Per traslazione: non sono come Pasolini che preferiva di gran lunga interloquire con il contadino che non aveva fatto nemmeno la terza elementare.

E fumiamoci 'sto cubano. Metti una sera con Eduardo del Llano...
Ne capitano di serate in cui ti sei messo in testa di fare una cosa e poi ti ritrovi completamente catapultato in dimensioni oniriche o distanti dai tuoi propositi esistenziali e ludici.
Ne capitano di incontri che ti lasciano con l'amaro in bocca, forse troppi, e di altri che invece stampano un sorriso indelebile che non potrai più scrollarti di dosso per il resto della vita.
Conoscere Eduardo fa parte della seconda tipologia di intersecazione esperenziale di cui sopra e l'occasione di farlo c'è stata grazie alla pubblicazione del suo Unplugged (Gran Vía) e del tour italiano che ne è seguito.

Le baricconate, l'invasione degli ultracorpi e l'Africa famola strana
Il 26 aprile scorso, presso la Scuola Holden, s'è svolto, ma ignoriamo con quali risultati, una sorta di Perfect Day della narrativa italiana. La crème de la crème dell'indigena letteratura (da Ammaniti a Lucarelli, da Carofiglio a Scurati, da Starnone a Veronesi) si è riunita, sotto le direttive del mastro Baricco, per confrontarsi, discettare, ascoltare e probabilmente divertisi (dipende alle spalle di chi). Il nano di Seta, temendo che il solo incontro tra assi della penna (o del pc, vedete voi) potesse ridursi ad un soporifero mettersi alla prova, ha avuto la brillante idea di consentire a 135 cittadini

Crisi dell'antifascismo e fallimento di una generazione?
Aveva ragione Sergio Luzzatto, nel suo La crisi dell'antifascismo (Einaudi), a temere la scomparsa di un modo di vedere e pensare le cose. E nello stesso tempo ad augurare alla nostra democrazia di garantire una fedeltà profonda alle idee della Resistenza ed un'indiscussa adesione ai valori della Repubblica. Ma paventava (anzi indicava) la nascita di una terza via, un terzismo meno nobile e all'acqua di rose, perfettamente equidistante sia dal fascismo, sia dal comunismo, che alla fine tende a relativizzare gli assunti dal punto di vista storico e morale.
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