Racconti

Efferato delitto oggi in cronaca.
Si tolse gli occhiali, posò il giornale sgualcito e guardò verso il bancone del bar. Il proprietario gli volgeva le spalle e stava ordinando bottiglie sopra le mensole. Il ragazzo era sulla soglia del bagno a terminare le pulizie con la varechina. Se ne sentiva l'odore. Nessun altro in giro.
Veloce egli afferrò una manciata di tovagliolini di carta dal tavolo e si asciugò gli occhi e poi si soffiò il naso. Dette un colpo di tosse e sputò un grumo di saliva in un nuovo quadrato di carta.

Shining
Avevo i miei privilegi.
Credo di essere stato il primo bambino italiano a conoscere la storia di Shining, il romanzo dell'orrore di Stephen King da cui Kubrick ha tratto il film con Jack Nicholson. I miei genitori, che spesso hanno di queste intuizioni, comprarono il libro quando ancora King non era nessuno. La traduzione italiana aveva per titolo Una splendida festa di morte e in copertina c'era un bambino con una camicia da notte e una faccia verdognola, poco sana, bisogna dire: più che spaventato sembra reduce da un'intossicazione alimentare.

LatRin America
Pedro inspira a piene narici e si sente nuovamente Dio. Il carcere, l'aeroporto, i cani, gli ovuli, il senso di vomito, i ricordi tutti si affievoliscono. Nitida è la sensazione del metallo nella mano. Spara ed il cranio di Martinez salta. Uno schizzo di sangue vicino allo stivale. Una macchia insignificante, per chi in questo momento è Dio.
Lo vedo tirare un calcio al costato del cadavere ed allontanarsi tranquillo, onnipotente. I problemi odierni sono risolti, può rilassarsi. Bere. Scherzare con i compagni.

Cinque giri
Seppure si concentrasse per riportare alla memoria le sensazioni di quegli attimi di ebbrezza dell'ultima ora di libertà delle sue intollerabili giornate, non ricordava nulla di lei se non il colore degli occhi: grigi. E la linea un po' triste dello sguardo che strideva con la piega decisa delle labbra sottili.
Erano pochi istanti ad ogni giro, ed inevitabilmente la pelle iniziava a bruciare nonostante il brivido che, gelido, risaliva la schiena fino alla nuca e ancora più su e poi dentro, fino a inibirgli i pensieri,

Un grosso e stupido cane bianco
Tutte le mattine passo davanti al negozio di fiori che c'è all'angolo. E tutte le mattine, comodamente sdraiato davanti alla porta del negozio, c'è questo grosso e stupido cane bianco. Non abbaia, non si alza, non fa un cazzo.
Se ne sta lì a fissarmi con due occhietti senza vita, con la lingua a penzoloni e la bava che finisce sull'asfalto.
Tutte le mattine, da quattro fottuti anni, e mai un accenno di movimento.

L'imputato
Di motivi per giustificarsi ne avrebbe avuti a centinaia, e tutti indiscutibilmente validi. Ne aveva fatta una lista durante gli anni, una lista che cresceva di giorno in giorno, che aggiornava di continuo e che teneva sempre in tasca, piegata più volte perché ormai si era fatta ingombrante, scritta in una grafia minuta, con le parole scarabocchiate in ogni angolo e in ogni direzione, raggruppate per temi, anni, vocali o consonanti d'inizio. Ognuna di quelle parole avrebbe potuto azzittire gli accusatori per la logica soggiacente, per la forza delle ragioni, per l'incoerenza che denunciavano.

Trimalcione è risorto.
L'affusolata folla che digrignava i dentacci al banchetto del Grande Capo era tornita di occhiacci come blatte e orecchie molto grandi...
E in un continuo ronzio di parole striscianti cigolava discorsi, risa e gran baccano...
Nelle vicinanze del capotavola v'erano 3 - 4 teste liscie e levigate che parlavano di leggi da fare per favorire o contrastare quel qualcosa o quel qualcuno... poi dei baffi molto lunghi taglianti longitudinalmente la tavola smozzicavano di uno yatch all'Isola d'Elba e di tasse evase con metodi alquanti spassosi...

Estate
Per scrivere il biglietto strappo l'ultima pagina di un vecchio quaderno che ho trovato in fondo a un cassetto. Dev'essere stato di uno dei ragazzi, ai tempi della scuola. Forse per questo mi viene da scrivere in stampatello rosso, come mi piaceva fare da bambino. La maestra si arrabbiava moltissimo, ricordo, sia per il rosso che per lo stampatello (il rosso era proibito perché riservato a lei, lo stampatello perché dovevamo imparare a scrivere in corsivo). Ripiego il foglio con cura e lo metto nella tasca della camicia.

Il problema
Non stiamo parlando di niente di particolarmente interessante.
Il punto principale è : la goccia.
Si, la classica goccia.
Come ripeto, niente di interessante, ma, il vero problema della goccia, ciò che determina cioè la vita o la morte della goccia stessa, che ricordo essere argomento della nostra attuale discussione, è in verità: la guarnizione.

Tragico invito alla festa
Appena sveglio mi ha preso un profumo di fiori, nelle narici, saranno mimose. Capisco subito di avere oggi, addosso, una fiacchezza speciale. Ultimamente mi sento fiacco, oggi però più del solito, domani diminuirà.
La primavera è dolorosa, mi manca il respiro per l'allergia. Verrà quella stagione che piace a tutti gli abitanti di questo pianeta tranne che a me: l'estate. Ora intanto è già primavera. E sono lontani quei bei mesi, in cui si respira e si vive, si lavora, si studia in santa pace, che dall'autunno portano ai bellissimi giorni di natale.
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