RECENSIONI
J.M.Gregson
Sherlock Holmes e il mistero del golf club
Giallo Mondadori, Traduzione di Alessandra Calanchi, Pag.177 Euro 4,90
Torna Holmes.
E perché dico torna? Perché nel bene e nel male c’è sempre stata una tradizione amorevole e gioviale che ha tenuto in vita il più grande detective della Storia.
E questo libro cos’è? E’ la prima collana al mondo che fa rivivere ogni mese le gesta del grande solitario. E lo fa con modi e gesta che in qualche modo dovrebbero portare la gioia e la commozione a migliaia e migliaia di affezionati holmesiani.
Naturalmente la collana che fa questo buon servizio è il giallo mondadori che nonostante nel tempo abbia avuto collaboratori e aficionados di diverse provenienze e di diversa fattura ha mantenuto in nuce la luce della ragione e del rispetto (anche la predisposizione al sonno… se vogliamo essere precisi ed autorevoli).
Sherlock Holmes e il mistero del golf club è un giallo che mantiene vivo l’interesse per l’intreccio e per la tensione non tralasciando anche, ed è una caratteristica del crimen più classico ed ortodosso, una visione chiacchierata della storia.
Non vorrei sembrare antipatica e stolta ma le ragioni della vicenda sono chiare e lampanti fin dall’inizio, soprattutto nella descrizione e nelle attitudini di uno dei personaggi chiave del mistero.
Quello che conta però è l’atmosfera del testo, la chiave logica dei personaggi che devono necessariamente sottostare ad una dinamica quasi imposta.
In questo Gregson è abile e decisivo anche se a volte l’eccessivo ricorso ai modi e ai tempi della storia gli fanno perdere quella autorevolezza che, forse, in un contesto più aggressivo e corretto lo porterebbero a conclusioni diverse e più consone.
I lettori divoratori di Holmes, nonostante qualche mancanza, non dovrebbero inquietarsi: c’è tutto è c’è anche il di più. Basta un pizzico di pazienza e di comprensione e il miglior detective del mondo riappare come se nulla fosse mai successo (… a Conan Doyle, intendiamo).
A questo si aggiunga Le prospettive sportive sherlockiane che è un’aggiunta tutto sommato spuria del libro (realizzata da Luigi Pachi) e altre notizie indagatorie che non dovrebbero mancare in ogni storia dell’Holmes più conosciuto.
Questo è tutto. Convinta che qualcuno alzerà gli scudi perché nessuno può nemmeno imitare l’arte e il genio di sir Arthur Conan Doyle.
E sia.
di Eleonora del Poggio
E perché dico torna? Perché nel bene e nel male c’è sempre stata una tradizione amorevole e gioviale che ha tenuto in vita il più grande detective della Storia.
E questo libro cos’è? E’ la prima collana al mondo che fa rivivere ogni mese le gesta del grande solitario. E lo fa con modi e gesta che in qualche modo dovrebbero portare la gioia e la commozione a migliaia e migliaia di affezionati holmesiani.
Naturalmente la collana che fa questo buon servizio è il giallo mondadori che nonostante nel tempo abbia avuto collaboratori e aficionados di diverse provenienze e di diversa fattura ha mantenuto in nuce la luce della ragione e del rispetto (anche la predisposizione al sonno… se vogliamo essere precisi ed autorevoli).
Sherlock Holmes e il mistero del golf club è un giallo che mantiene vivo l’interesse per l’intreccio e per la tensione non tralasciando anche, ed è una caratteristica del crimen più classico ed ortodosso, una visione chiacchierata della storia.
Non vorrei sembrare antipatica e stolta ma le ragioni della vicenda sono chiare e lampanti fin dall’inizio, soprattutto nella descrizione e nelle attitudini di uno dei personaggi chiave del mistero.
Quello che conta però è l’atmosfera del testo, la chiave logica dei personaggi che devono necessariamente sottostare ad una dinamica quasi imposta.
In questo Gregson è abile e decisivo anche se a volte l’eccessivo ricorso ai modi e ai tempi della storia gli fanno perdere quella autorevolezza che, forse, in un contesto più aggressivo e corretto lo porterebbero a conclusioni diverse e più consone.
I lettori divoratori di Holmes, nonostante qualche mancanza, non dovrebbero inquietarsi: c’è tutto è c’è anche il di più. Basta un pizzico di pazienza e di comprensione e il miglior detective del mondo riappare come se nulla fosse mai successo (… a Conan Doyle, intendiamo).
A questo si aggiunga Le prospettive sportive sherlockiane che è un’aggiunta tutto sommato spuria del libro (realizzata da Luigi Pachi) e altre notizie indagatorie che non dovrebbero mancare in ogni storia dell’Holmes più conosciuto.
Questo è tutto. Convinta che qualcuno alzerà gli scudi perché nessuno può nemmeno imitare l’arte e il genio di sir Arthur Conan Doyle.
E sia.
di Eleonora del Poggio
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J.M.Gregson
Sherlock Holmes e il mistero del golf club
DelosBooks, Pag. 160 Euro 9,90Come se un autore apocrifo scrivesse un romanzo su Montalbano firmandosi Mimì Augello. Vi chiederete: ma che sta' a di'?
Spiego: Gregson, oltre ad essere uno scrittore inglese – ma a questo punto mi chiedo se non sia un nom de plume – è anche il cognome di uno dei due ispettori di Scotland Yard (l'altro è Legrand) che ogni tanto 'affiancano' Holmes e Watson nelle indagini.
Cominciate a capire ora?
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