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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Stephen King

Cell

Sperling&Kupfer Editori, pag. 502 Euro 18,00
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Quando leggo King penso a Hitchcock. Non crediate: non li accomuno per il loro "sentir" oscuro o per la materia che hanno trattato, ma per la celebre intervista che Truffaut fece al regista de Gli Uccelli. Alla domanda cosa si nascondesse di inconfessatamente inconscio (non cito testualmente, figuriamoci) nel famoso film "ornitologico" Hithcock rispose che non c'era nulla di nascosto e che aveva voluto fare un semplice film "de paura".

Da anni ho il sospetto che King voglia costruire una sorta di vademecun sociologico attraverso i suoi romanzi (questo è quello che penso all'inizio di ogni lettura), ma che poi per un istinto alla reductio ad unum si limiti a rifilarci la solita storiellina horror con annessi e connessi (ma i risultati sono diversi da quelli di Hitchcock!).

Dunque com'è Cell? I toscani, anche loro felici nella propensione alla riduzione, direbbero: fa caa' (sul cui significato scatologico vi rimando alla consultazione del vernacolo in www.cultura.toscana.it).

Personalmente non mi va di disquisire sui modelli di riferimento, che poi lo stesso King ha sapientemente contribuito all'edificazione: i morti viventi, la telepatia, la percezione sensoriale, la tecnologia assassina, l'attività onirica come campanello d'allarme, son tutte cose che all'abbisogna assolvono ad una funzione di compendio, ma che non prosciolgono.

King ha scritto un romanzo noioso e senza nerbo, inutile e dannoso (quanti alberi abbattuti per stampare in tutto il mondo le copie del libro?).

Non ci resta che estrapolare quel poco di buono su cui ci siamo imbattuti: lo spirito liberal del re del Maine è ancora una garanzia in un paese devastato dalle banalità culturali (e chiamale pure culturali!!) dell'attuale amministrazione americana.

a) spolvero ateo-laicista: "Dov'è tua madre?" domandò Clay. Tom gli lanciò un'occhiata. "In paradiso", disse. "Se non l'hanno imbrogliata anche su questo. E io sono sicuro che quei bastardi l'hanno fatto". (pg.96)

b) spolvero anti-Bush: "Bene, allora fai mente locale. Quale tra i tuoi vicini è quello che secondo te potrebbe avere armi da fuoco in casa?".

Tom rispose con prontezza. "Arnie Nickerson, sull'altro lato della via, tre case più su. Ha un adesivo dell'associazione nazionale tiratori sulla sua Camry, oltre a un paio di decalcomanie patriottiche e un vecchio adesivo di Bush-Cheney..."
(Pg.118)

c) spolvero critico-musicale: Raccolse un Cd dalla cesta degli scarti del motel e lo illuminò con la torcia. Era Love songs di Michael Bolton. "E tu dici che stanno diventando più intelligenti", borbottò Tom. (pg.186).

d) spolvero linguistico-di tendenza: "Che cosa pensa che sia un cervello?", intervenne Jordan. "Nient'altro che un grande disco rigido. Con circuiti organici. Nessuno sa quanti byte, Diciamo pure un giga alla googlennesima potenza. (pag.228).

e) spolvero anti-Bush n.2: "Già", rispose Clay. Era veramente sembrato semplice: riempire gli erogatori di benzina, caricarli sul pick-up, girare per il Tonney Field irrorando i corpi distesi, lanciare un fiammifero. Gli venne in mente di ribattere ad Ardai che probabilmente anche a George W.Bush l'avventura irachena era sembrata altrettanto semplice – carica gli erogatori, lancia un fiammifero - , ma tenne la bocca chiusa. (pag.237).

Tutto qua, davvero nient'altro. Come per i periodi picassiani, King è entrato nella sua fase senile. E credo ci rimarrà definitivamente.

di Eleonora del Poggio


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Insipido


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Blaze

Sperling&Kupfer/Repubblica-L'Espresso, Pag.362 Euro 12.90

Ve lo immaginate il "maestro" del Maine a rovistare in vecchi bauli, relegati in cantine polverose, alla ricerca di preziosi dattiloscritti ritenuti erroneamente brutti e poco interessanti?
Io no. Tra l'altro, mi chiedo, dov'è l'utilità? Mancanza di ispirazione? Se diamo retta ai romanzi che sforna con una regolarità svizzera, sembrerebbe proprio il contrario (discorso diverso se poi andiamo a valutare singolarmente le opere. Cell, per esempio, il suo ultimo "contemporaneo" era talmente brutto da far rizzare i peli sulle braccia... sempre per chi ce l'ha).

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Duma Key

Sperling&Kupfer, Pag. 743 Euro 19,90

E' facile parlar male di King, soprattutto dopo le ultime cose. Cell era veramente insopportabile e talmente banale da far rizzare i capelli sulla testa (una volta lo scrittore del Maine li faceva rizzare per altri motivi). Il recupero di Blaster aveva il sapore di un ripescaggio insensato con l'unico intento di ingolfare già la consistente produzione letteraria del nostro.
Non è un caso che si consigliava, con tutta onestà, la pensione, perché il gruzzoletto messo da parte da King consente una vecchiaia senza problemi nonostante la terribile incognita di un mondo senza petrolio.

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The Dome

Sperling & Kupfer, Pag. 1036 Euro 22,00

Il miglior King da anni a questa parte: dimentichiamo Cell, buttiamo alle ortiche Duma Bay, rigettiamo totalmente quella sorta di ridicolo ripescaggio che è stato Blaze e, se proprio avete tempo perché 1036 pagine sono davvero un evento monstre, dedichiamoci a The Dome. Che ripesca le atmosfere de Le creature del buio e de L'ombra dello scorpione.
E che qualcuno, con poca fantasia diciamocelo, potrebbe definire un romanzo fantascientifico, se non addirittura del filone catastrofico.

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Sperling&Kupfer, Pag. 419 Euro 20,90

Scrive l'uomo del Main in un'inusuale post-fazione: Non ho nulla contro la prosa «alta», che di solito descrive persone straordinarie in circostanze ordinarie, ma sia come lettore sia come scrittore, mi interessano molto di più le persone ordinarie in circostanze straordinarie. Nei miei lettori voglio provocare una reazione emotiva, quasi viscerale. Il mio scopo non è farli pensare mentre leggono.
Da togliergli immediatamente il saluto, noi che abbiamo tutt'ora una stima incondizionata per King.

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Di nuovo lui. Non è passato nemmeno un anno dal suo orribile scartoffio Doctor Sleep che, forse spinto dal suo psicoterapeuta, ha tentato la carta del thriller all’ultimo sangue (anche se di sangue non è che ce ne sia molto) e ha ingrandito il numero dei suoi personaggi eroici e quasi intoccabili. Risultato?

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