RECENSIONI
Matteo Beltrami
Condominio interiore
Articoli liberi, Pag. 96 Euro 10.00
Raccolgo immediatamente il grido disperato del nostro direttore. Ma mi chiedo: perché disperato? Lui non lo dà a vedere ma è sempre preoccupato, soprattutto delle cose di cui non ha il controllo totale. Ora ci mancava anche questa: l’arrivo di un nuovo scrittore. Figuriamoci, bisogna interessarsene. Hai voglia a dire che di questi tempi gli esordienti sono più numerosi di quelli che votano Fratelli d’Italia. Niente da fare, vuole che ce ne interessiamo e anche subito.
E allora eccoci qua e “andiamo avanti”.
Dice Beltramelli di sé stesso: Il mio luogo preferito esiste. Il miglior rifugio lo trovo quando me ne sto lì a fluttuare fra le capriole delle mie parole. E’ buio, una volta al giorno fumo. E’ uno spazio sterminato che si ubica fra la candela accesa e le infinite traiettorie della scrittura, dove tutte le variabili convergono. Io assisto e trascrivo, è solo lì che sono calmo io.
Dunque, visto che ci tiene tanto alla scrittura, il suo libro di che è fatto? Per fortuna è fatto di ironia e di sarcasmo che non appesantisce mai un’opera letteraria. Condominio interiore, a dirla tutta, potrebbe chiamarsi anche in altri modi, ma tutti, e non mi si venga a dire che non è vero, rubati alla psicologia. Magari potremmo saccheggiare qualche titolo a Freud o a Jung.
Ogni particolare della struttura psicofisica del protagonista ha un suo “attore”: c’è il palloso frate Bruno Betlemme, c’è lo snob asociale Ivo lo Schivo, c’è il giovane problematico Moreno lo Scema, c’è l’iracondo samurai Yuragano Myadyro Ammazzamoto, c’è l’affannato Signor Giacinto Adeguazzo, c’è il puntiglioso dottor Ansimo di Morbo, c’è l’artista tisico Jean-Jacques Fleur du Mal e infine c’è il frettoloso Signor Al Precipizio detto Primo. Tutti alter-ego del protagonita.
Non me ne voglia nessuno ma il mio preferito, anche se essendo donna lo dovrei eliminare, è l’affannato Signor Adeguazzo… fra i vari suoni che avevo nella testa, aveva sempre fatto rima con un’altra parola da me particolarmente apprezzata.
Insomma il costrutto psico sociale del protagonista è veramente incredibile e a tratti anche pauroso. Ma è una finta: Matteo Beltrami è un uomo tranquillissimo che vive con una moglie e con vari cani
di Eleonora del Poggio
E allora eccoci qua e “andiamo avanti”.
Dice Beltramelli di sé stesso: Il mio luogo preferito esiste. Il miglior rifugio lo trovo quando me ne sto lì a fluttuare fra le capriole delle mie parole. E’ buio, una volta al giorno fumo. E’ uno spazio sterminato che si ubica fra la candela accesa e le infinite traiettorie della scrittura, dove tutte le variabili convergono. Io assisto e trascrivo, è solo lì che sono calmo io.
Dunque, visto che ci tiene tanto alla scrittura, il suo libro di che è fatto? Per fortuna è fatto di ironia e di sarcasmo che non appesantisce mai un’opera letteraria. Condominio interiore, a dirla tutta, potrebbe chiamarsi anche in altri modi, ma tutti, e non mi si venga a dire che non è vero, rubati alla psicologia. Magari potremmo saccheggiare qualche titolo a Freud o a Jung.
Ogni particolare della struttura psicofisica del protagonista ha un suo “attore”: c’è il palloso frate Bruno Betlemme, c’è lo snob asociale Ivo lo Schivo, c’è il giovane problematico Moreno lo Scema, c’è l’iracondo samurai Yuragano Myadyro Ammazzamoto, c’è l’affannato Signor Giacinto Adeguazzo, c’è il puntiglioso dottor Ansimo di Morbo, c’è l’artista tisico Jean-Jacques Fleur du Mal e infine c’è il frettoloso Signor Al Precipizio detto Primo. Tutti alter-ego del protagonita.
Non me ne voglia nessuno ma il mio preferito, anche se essendo donna lo dovrei eliminare, è l’affannato Signor Adeguazzo… fra i vari suoni che avevo nella testa, aveva sempre fatto rima con un’altra parola da me particolarmente apprezzata.
Insomma il costrutto psico sociale del protagonista è veramente incredibile e a tratti anche pauroso. Ma è una finta: Matteo Beltrami è un uomo tranquillissimo che vive con una moglie e con vari cani
di Eleonora del Poggio
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