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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Daniela Cascella

The Cure. The Edge of the world

Arcana, Pag. 528 Euro 19,50

Robert Smith non è dark.
E come potrebbe esserlo, se nel momento in cui si fa mangiare da una non meglio definita bocca nera, enorme (...) che dovrebbe essere il culmine di una poetica, sceglie di apparire con un pigiamone a righe e di gesticolare goffo, con l'espressività drammatica di un pezzo di gomma? Gente come Peter Murphy dei Bauhaus non l'avrebbe mai fatto
(gioconda eresia di Daniela Cascella).

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Paolo Poli

Siamo tutte delle gran bugiarde. Conversazione con Giovanni Pannacci.

Giulio Perrone editore, Pag. 95 Euro 11,00

Scriveva Ennio Flaiano su L'Europeo a proposito di uno spettacolo di Paolo Poli: Paolo Poli è un attore cantante pieno di estro, le canzoni sono quasi tutte belle e da catalogo, il colpo quindi riesce. (...) Perché, diciamolo pure, questa nostra società non soltanto si annoia, ma è noiosa.
Mai noiosa è la visione di questo splendido ottantenne (è nato nel 1929) che nei pochi momenti in cui si concede alla ribalta televisiva fa davvero rimpiangere la sua assenza quasi secolare dal piccolo schermo e le sue prime apparizioni nel bianco e nero bernabeiano

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Simon Liberati

Nada Exist

Castelvecchi, Pag. 408 Euro 18,50

Ancora una bugia. Anzi, due. Se la sarebbe cavata quel giorno, 23 dicembre 2006, come sempre. Si traeva sempre d'impaccio, mentendo. Non conosceva che questo: la menzogna. Come la droga o l'alcol, la menzogna era il suo viatico, un corroborante, che lo avrebbe aiutato a risalire tutte le scale e a uscire da tutte le trappole, a evitare tutte le madri, tutte le donne, tutte le cannibali (pag. 28).
Il primo grande romanzo del 2009 è firmato da un outsider: il letterato francese Simon Liberati, classe 1960, parigino

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Michele Mannoia

Zingari

XL edizioni, Pag. 188 Euro 16,00

Mo pure i froci c'hanno er giorno de 'a memoria?
Domanda che mi fu rivolta da un 'evidente' coatto di Abbiategrasso. Dissi di sì, aggiungendo però che forse non erano stati gli ultimi. Infatti La prima giornata di commemorazione delle vittime zingare del nazismo si tenne solo nel 1994, a cinquant'anni di distanza dalla fine della seconda guerra mondiale (pag.36).
Ma fossero solo quelli i motivi per cui un'etnia come quella zingara è continuamente sottoposta a discriminazioni. Aveva ragione Einstein quando affermava che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.

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Nicola Nosengo, Daniela Cipolloni

Compagno Darwin

Sironi editore, Pag. 223 Euro 16,00

Compagno Darwin è un bel libro. Divulgativo, sapiente. Agile. Gli autori ironizzano, scherzano persino, ma banditi i sermoni e le banalità, disintegrati i luoghi comuni, suggeriscono agli scienziati di sporcarsi le mani, di scendere nel sociale, scegliere per! Soprattutto se sono in ballo cose come: clima, ambiente, procreazione, ogm, medicalizzazione... Infatti, Darwin si occupò di mutamenti, ossia della tipicità relativa all'evoluzione degli esseri viventi, degli animali, compresi gli umani.

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Katharine M.Rogers

Storia sociale dei gatti

Bollati Boringhieri, Pag. 195 Euro 16,00

Mario Canciani, il compianto sacerdote che benediva gli animali il giorno di Pasqua (confessore pure di Andreotti, ma per quest'ultima 'attività' molto meno compianto), in un libro di tanti anni fa L'arca di Noè definiva il Levitico, cioè il terzo libro della Bibbia, una sorta di mattanza anumalesca, un mattatoio senza fine e senza pietà.
Non esclusi da questa carneficina i gatti: ma se si esclude l'antico Egitto e Maometto che insegnava che Allah pretendeva gentilezza non solo verso gli esseri umani, ma verso tutte le creature

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Laszló F.Földényi

Dostoevskij legge Hegel in Siberia e scoppia a piangere.

Il melangolo, Pag. 59 Euro 8,00

Nel 1849 Dostoevskij fu arrestato insieme ad alcuni membri del gruppo detto dei 'Petrasevcy'. Tra i capi di accusa vi era quello di aver letto in una riunione una lettera 'piena di sfrontate espressioni contro la chiesa ortodossa e i poteri supremi' che Vissanon G. Belinskij, famosissimo critico letterario di quei tempi, aveva indirizzato a Gogol dopo la pubblicazione dei Brani scelti della corrispondenza con gli amici nei quali l'autore de Le anime morte aveva chiaramente enunciato la sua conversione alle idee reazionarie. Il processo dei 'Petrasevcy' finì con la condanna a morte di alcuni degli accusati, tra i quali lo stesso Dostoevskij.

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Simone Ungaro

All'improvviso mi mancano tutti

Edizioni Polìmata, Pag. 84 Euro 10,00

Freschissima di stampa, questa raccolta di otto racconti brevi offre frammenti di storie colte nella dimensione della quotidianità. Della quotidianità hanno il linguaggio, diretto e semplice, e l'accostamento apparentemente incongruo di frasi significative e dettagli banali, con un effetto spiazzante che moltiplica come un'eco le emozioni del primo impatto. Della quotidianità c'è anche il pathos dell'essere comunque sempre esposti al rischio dell'imprevisto, dell'indesiderato, di tutto quanto può esservi di sgradevole e disarmonico.

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Jacques Vaché

Lettere di guerra. Ad André Breton e ad altri surrealisti

Duepunti Edizioni, Pag. 80 Euro 6,00

Scopriamo un personaggio incredibile: surrealista ante litteram, fonte d'ispirazione prima per Breton e compagni, morto a ventiquattro anni per una forse involontaria overdose di oppio. Jacques Vaché (Lorient, 1895 – Nantes, 1919), studente delle Belle Arti, resistette al fronte soffrendo per l'obbligo di rappresentare la nazione in guerra: anarchico in divisa, si prendeva gioco della vita e della morte, sognando la libertà. Scriveva ai suoi amici, e queste lettere – spesso illustrate, come potrete apprezzare nella bella edizione Duepunti – sono tutto quel che esiste e rimane della sua opera.

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A. Klimowski, D. Schejbal

Il maestro e Margherita

Guanda Graphic, Pag. 128 Euro 16,00

Dalì non hai mai rischiato di essere un grande pittore, ma era uno che sapeva tutto sull'avidità: il suo anagramma (e un anagramma vale sempre più di venti anni di psicanalisi per conoscere un carattere e un destino) era non a caso 'Avar Dollars'.
Ne sapeva così tanto che, a sfregio delle modeste visioni degli economisti moderni, i quali insegnano che sul medio termine siamo tutti morti, quando parlava di successo, e di successo commerciale, intendeva qualcosa come una cassa continua, una fonte di guadagno inesauribile:

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