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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Banana Yoshimoto

Il dolce domani

Feltrinelli, Pag. 112 Euro 12,00
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Sayoko ha 28 anni quando scopre che la morte è a un passo da noi, sempre. Un incidente d’auto: lei rimane gravemente ferita (una barra di ferro le entra nel bacino), mentre Yoichi, il suo compagno, non ce la farà. È la fine di un grande amore e per Sayoko significa iniziare una nuova vita, una vita “ferita” come lo è quella del Re-Pescatore di cui lei sembra una sorta di rappresentazione femminile. 
Come molti altri romanzi di Banana Yoshimoto, Il dolce domani è una storia che al centro ha la “mancanza”, il vuoto.  “(…) nell’incidente secondo me ti è caduto il mabui” le dice Shingaki, il proprietario del bar dove Sayoko va a bere e che è segretamente innamorato di lei. Il mabui, secondo la tradizione di Okinawa, è una sorta di anima che può staccarsi dal corpo, cadere per un trauma e obbliga il suo proprietario a tornare indietro per raccoglierlo. La mancanza, certo, e il tentativo  di trovare qualcosa che possa colmare questo spazio vuoto.
Ecco cosa ci narra Il dolce domani, la ricerca di Sayoko, questo vagare stralunato tra i ricordi del passato e i fantasmi che dopo l’incidente hanno iniziato a comparirle davanti. Come quello della madre di Ataru, un ragazzo omosessuale che vive in un palazzo disabitato e che lei incontra per caso diventandone amica.
La narrazione scorre lenta, senza scosse, un fiume che Sayoko lascia fluire dentro di sé. Non prova rimpianti o rabbia, non combatte contro il destino, si sente come “un foglio bianco sospeso nel vuoto”. Come metterà in evidenza lei stessa l’esistenza non conosce colpi di scena, né finali: si limita a scorrere, a muoversi. Finché alla fine Sayoko capirà che per ritrovare il suo mabui dovrà chiudere definitivamente con Yoichi, il suo amore, voltare pagina. Per farlo sarà necessario affrontare la prova di chiudere lo studio del ragazzo che fino a quel momento lei aveva continuato a custodire.
Romanzo leggero. Da leggere.

di Marco Minicangeli @gattospinoso


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