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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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James Ellroy

Il sangue è randagio

Mondadori, Pag. 859 Euro 24.00

Stavolta non ce l'ho fatta ad arrivare alla fine del libro. A pagina 588 mi sono fermato. Tanto è uguale. Perché stavolta il più grande scrittore al mondo (lui si definisce così e personalmente sono quasi d'accordo) l'ha un po' fatta fuori dal vaso, per esprimerci in modo colorito. 859 pagine, dico 859, per dirci cose che avrebbe potuto sintetizzare in meno della metà. Per carità, solita, strabiliante capacità di stupire, fraseologia dirompente (grandissimo il traduttore Giuseppe Costigliola), invenzioni lessicali.

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Christian Frascella

Sette piccoli sospetti

Fazi Editore, Pag. 345 Euro 17,50

Maledetti ragazzini! Lo si pensa immediatamente, ma in maniera bonaria, nel momento in cui ci si addentra nel secondo romanzo di Christian Frascella che torna, dopo il meritato successo di Mia sorella è una foca monaca (sempre edito da Fazi Editore) a prendere gli occhi del lettore e a ficcarli dentro le sue pagine.
Maledetti ragazzini! Con le loro sette piccole teste, piene di storie ascoltate, di storie inventate, piene delle Loro Storie di tutti giorni. Sette dispetti alla quotidianità della provincia, che anche in questa seconda prova torna in maniera prepotente, claustrofobica.

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Ettore Maggi

Il gioco dell'inferno

Besa editore, Pag. 223 Euro 15,00

Nella 'famosa' telefonata che Primo Levi fece, prima del 'suicidio', al rabbino capo di Roma Toaff, lo scrittore confessava: Non ce la faccio più ad andare avanti con questa vita. Mia madre è malata di cancro e ogni volta che guardo il suo viso mi vengono in mente le facce di quegli uomini in fila dietro i reticolati di Auschwitz.
Scrive Ettore Maggi alla fine del breve racconto 'Luglio 1944': Eugenio Maggi detto Tebba e Francesco Fusaro, detto Franceschin, arrestati a Sesto Ponente (GE) nel luglio 1944

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Giorgio Havis Marchetto

1915/1918 Un uomo, una donna. Un epistolario di guerra della Val Posina.

Meridiano Zero, Pag. 167 Euro 25,00

Il raperonzolo della letteratura italiana nonché di un intellettualismo svelto e smaliziato, Alessandro Baricco, in una delle sue esternazioni ad hoc propose, tempo addietro, l'eliminazione dell'editor, cioè di colui che nelle fredde stanze di un ufficio editoriale, pressato da un manager pretenzioso ed austero, con perizia certosina, va a scovare le imperfezioni e gli errori dei pubblicanda, cioè di coloro che aspirano a pubblicare un libro. Da quel che so un'iniziativa del genere innalzerebbe l'indice di disoccupazione dello zero alla milionesima potenza perché gli editor già non esistono più.

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Simone Caltabellota

Il giardino elettrico

Bompiani, Pag. 148 Euro 14,50

In alto gli angeli arrotolano il cielo e lo portano via.
E' qui forse che si racchiude tutto il senso di questo straordinario romanzo, fatto di un tessuto impalpabile e onirico, di una frammentazione narrativa incapace di essere esasperata da giudizi affrettati o legati ad una sola lettura.
Un libro entropico quasi, in cui il caos porta ordine, dove la pallina delle vicende umane rimbalza senza sosta

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Dario Morgante

Propaganda. Sovvertire l'editoria.

Microlit, Pag. 16 Euro 2,00

Quando pensiamo al libro possiamo pensare a un bell'oggetto da possedere a casa. È un oggetto che somiglia alla pipa, e al bicchiere per il brandy. Anche a una cravatta. Un libro si indossa, e fa tanta distinzione. Certo, anche per via delle parole che contiene che, è risaputo, migliorano l'uomo meglio di uno di quei corsi per rafforzare la stima in se stessi, e diventare dei grandi bastardi disposti a tutto. Nella sauvage fantasia liberista della vita come lotta nella giungla, avere più informazioni serve a sconfiggere il nemico. Coi libri si diventa migliori, più ricchi e potenti. Il libro è un oggetto di classe: sociale.

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Juan Madrid

Mele marce – Marbella noir

edizioni e/o, Pag. 266 Euro 16,50

"Marbella noir": recita così il sottotitolo di Mele marce, il nuovo romanzo di Juan Madrid (giornalista, scrittore nonché professore di storia). Una storia corposa, un bel noir ambientata nell'isola che ormai è uno di quei luoghi che attirano i soldi sporchi (e tutto quello che a loro segue) come la merda attira le mosche.
Tutto quello che segue in Mele marce sono prostitute, ex-pugili, avvocati dall'incerta reputazione,

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Shalom Auslander

A Dio spiacendo

Guanda, Pag. 173 Euro 13,30

A Dio Spiacendo, vi può capitare di tutto. Ma non "di tutto", bensì DI TUTTO. Perché Egli è ovunque, onnisciente, onnisclerante e onnipresente.
Insomma per Shalom Auslander non si può sfuggire al volere divino, che lungi dall'essere comprensivo dimostra soltanto evidenti stati egotici in cui l'IO sovrasta tutto il resto.
Già nel suo splendido Il lamento del prepuzio, Auslander si lasciava andare a dissertazioni circa la qualità del giusto e dell'ingiusto del buon vecchio che si diverte a guardare di sotto per vedere le sue piccole formiche cosa fanno,

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Kjell Eriksson

Il giardino di pietra

Superpocket, Pag. 314 Euro 5,90

Si diceva già in qualche altra occasione: ma davvero in Svezia non fanno che uccidersi e suicidarsi? Le cose poi non stanno così. Il vero e proprio schiaffo che il compianto Stieg Larsson ha dato al genere letterario ha determinato di conseguenza un risveglio improvviso del movimento, anche se, soprattutto la Svezia, ha sempre avuto una buona tradizione in ambito europeo. Pensiamo per esempio a Liza Marklund, altro nome-Marsilio, che sta rivivendo, a livello europeo, una nuova giovinezza, ma tutti noi sappiamo – almeno, lo sanno quelli che seguono con una certa attenzione le sorti del poliziesco europeo

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Giulio Ferroni

Scritture a perdere. La letteratura negli anni zero.

Editori Laterza, Pag. 110 Euro 9,00

Parodiando la famosa lirica di Ungaretti... si sta come d'autunno sull'albero le foglie mi verrebbe da dire... si sta mentre brucia Roma in collina come Nerone. E a sghignazzare pure. Con un ghigno sardonico pure compiaciuto perché si potrebbe concionare: ma noi ve lo avevamo detto da un pezzo!
Ed ora ci si aggiunge il professor Ferroni, che in questa sorta di pamphlet sentito, ma non disperato (anche se dispera del futuro della letteratura) si chiede:

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