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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Michelangelo Antonioni

Cina Ching Kuo

Real Cinema Feltrinelli, 2 DVD + libro di 128 pagine Euro 18,90

Il regista è lui. Michelangelo Antonioni. La stessa cinepresa del Grido, I Vinti e Blow Up.
Stavolta il grande maestro è in Cina; sta girando Cina Ching Kuo un documentario sul grande paese comunista degli anni settanta. Le riprese e il viaggio vengono realizzate tra il maggio e il giugno del 1972. La troupe guidata da Antonioni percorre migliaia di chilometri, visita palazzi, fabbriche, campagne, metropoli, sedi di partito, ospedali, per raccontare il continente del socialismo realizzato. ad accompagnarli è una guida ufficiale che sa cosa mostrare ai visitatori e cosa no.

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Charles Willeford

La macchina in Corsia Undici

Adelphi, Pag. 70 Euro 5,50

Verso la fine degli anni '30 uno psichiatra italiano, Ugo Cerletti, ebbe la sua luminosa idea al riguardo. In quel periodo Cerletti stava a Roma e, pare durante una passeggiata, recatosi al macello pubblico fece le sue osservazioni.
Perché Cerletti si recò al macello rimane un mistero: i passi lo guidarono verso il suo destino? Era un osservatore abituale di quello spettacolo? Non lo sapremo mai.
Quella mattina, macellavano i maiali.

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AA. VV.

Pintxos. Nuovi racconti baschi

Gran Vìa Edizioni, Pag. 221 Euro 16,00

In questa raccolta di "bocconcini" (pintxos) figurano quattordici autori baschi, tradotti direttamente in italiano dalla lingua euskara. Ogni Autore precede il suo racconto presentandosi con una piccola autobiografia, che è a sua volta un racconto fra i racconti. Ne scaturiscono autoritratti molto personali e a volte caratterizzati da sorprendente modestia. Ho avuto alcune ambizioni, - confessa Pello Lizarralde - ma mai quella di essere scrittore professionista. Tutti descrivono il proprio rapporto con la scrittura, finendo per collocarsi in due categorie: gli scrittori per caso e gli scrittori che si sentono tali fin dalla nascita.

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Carlo Emilio Gadda

Villa in Brianza

Adelphi, Pag.67 Euro 5,50

Si sappia subito, a scanso di frustrazioni, che il testo di Gadda è breve, anzi brevissimo, solo 17 pagine, e dunque tale da stimolare, sì, un certo appetito (di Gadda basta una frase per suscitare trepida ingordigia) ma ben lungi dal dare sazietà. E però ha il pregio di essere un racconto rimasto inedito fino al 2001, e denso di spunti che agli occhi degli esperti rivelano essere i prodromi di capolavori futuri, come La cognizione del dolore. Altra ragione di interesse è il contenuto amaramente autobiografico, là dove il ritratto dei genitori è tratteggiato, più che con ironia, con feroce sarcasmo.

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Metta Victoria Fuller Victor

Diario di un ragazzaccio

Cooper, Pag.295 Euro 12,90

Vi è un discorso da fare su questo, che riguarda soprattutto gli italiani. Chi ha superato una "certina" di anni non può non avere a cuore uno sceneggiato televisivo che mandò in sollucchero lo stivale intero: Il Giornalino di Gian Burrasca. C'era la regia di Lina Wertmuller, c'era la grande (per modo di dire, ma grande artisticamente) Rita Pavone. C'erano Bice Valori (chi può dimenticare la direttrice nana del collegio?), Sergio Tofano, Paolo Ferrari, Valeria Valeri, Marisa Merlin e un fottìo di promesse del piccolo schermo. E Nino Rota compose la musica e Luis Bacalov, futuro premio Oscar per Il Postino, la arrangiò. Insomma un capolavoro di finezza e qualità.

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Stuart M.Kaminsky

Lew Fonesca. Midnight Pass

Alacràn, Pag. 279 Euro14.80

Kaminsky è una vecchia volpe, lo si capisce già dal nome che dà al suo nuovo "indagatore": Lew Fonesca. Sfido chiunque a dire che lo ha letto correttamente la prima volta che se l'è visto davanti agli occhi. Infatti il gioco continuo che rimbalza come una palla da ping pong durante la vicenda é: Fonesca, no Fonseca.
Ci sono cascato anch'io, seppur avvezza alle stranezze del noir e agli improbabili trucchi del mestiere. Ma a Kaminsky si può perdonare tutto, anche questo sottile gioco "visivo".

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Juanjo Sàez

L'arte. Conversazioni immaginarie con mia madre

Salani, Pag.259 Euro 22,00

Juanjo Sàez è in fondo ancora bambino. Disegna figure fanciullesche senza faccia perché non mi viene bene, si ritrae anche sul water benché un tempo non lo avrebbe mai fatto, accosta l'arte alle ricette di cucina della madre e le usa entrambe per fare considerazioni sulla vita, nella fattispecie quella della "nonnina" (alla quale a fine libro toccano le scuse più belle che un nipote possa fare).

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David Gilbert

I normali. Professione cavia.

Bompiani, Pag.489 Euro 18.50

Scriveva Hans Ruesch su Imperatrice nuda edizioni Civis (a proposito, quando un editore con le palle e pronto a sfidare la potenza delle multinazionali farmaceutiche vorrà riproporre questo seminale saggio sulla vivisezione, sulle bufale scientifiche e sullo strapotere di interessi economici a danno della nostra salute?) nel lontano gennaio 1976: Che la vivisezione animale portasse irrimediabilmente alla vivisezione umana lo aveva capito già Orazio quando scrisse "crudelitas in animalis est tirocinium crudelitas contra homines".

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Andrea G. Pinketts

La fiaba di Bernadette che non vide la Madonna

Edizioni Il Filo , Pag.106 Euro 12,00

Andrea G. Pinketts lo conosciamo tutti, con i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi tortuosi giochi linguistici, i noir al limite del surreale, le belle donne, la Milano che non ha più niente "da bere" se non la propria bile e conosciamo anche la G. del suo nome, che spesso è stata (auto)identificata con "Genio" ma che con La fiaba di Bernadette che non ha visto la Madonna (Edizioni Il Filo, presentato in anteprima alla fiera del libro di Roma "Più libri più liberi"), in uscita a Gennaio 2008, potrebbe essere un'ottima iniziale per Andrea "Grimm" Pinketts.

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Michele Mari

Verderame

Einaudi, Pag. 164 Euro 16.50

Scrivevo anni fa sul Paradiso cartaceo a proposito di Tu, sanguinosa infanzia sempre di Michele Mari: Ognuno rivive l'infanzia secondo le proprie pulsioni. C'è chi la ricorda per esaltarne i momenti migliori. Chi per vantare il grado di maturità raggiunto. Chi per rimpiangerla. Non mi era mai capitato di leggere un autore che riducesse l'infanzia ad un malinconico patimento. Michele Mari, con un linguaggio a volte arcaicizzante, a volte desueto, sempre istintivamente alto, innesta un meccanismo di elementari ossessioni. Ma a sanguinare non è, come farebbe supporre il titolo, l'infanzia in quanto tale, ma chi di quegli anni conserva il furore del possesso, il dolore degli odori.

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