Recensioni

Il collezionista di francobolli
Edizioni del Cardo, Pag.199 Euro 15,80C'è poco da fare, se si vuol ridere dei froci bisogna o andarsi a leggere gli esilaranti fumetti di Ralf König (date un'occhiatina anche al suo sito personale) o andarsi a rivedere qualche vecchio episodio della sit Will e Grace. Sere fa su Sky ne ho gustato uno. Luogo: appartamento di una famiglia italiana (quella cioè del compagno di Will). Dialogo tra una ragazza e l'amico di Will.
Lei: a me pare che tutti i maschi italiani siano gay. Lui: ti credo, visto dove abitano? In uno stivale che sembra quello indossato dalle drag queen.

Il canto dell'orco
Sellerio, Pag. 404 Euro 13,00Furio Bordon (che non è di primo pelo) con Il canto dell'orco (non ironizzate, ma è chiaro che una rivista che si chiama Paradiso degli Orchi non potesse ignorare un titolo del genere) dà forma ad un fantasma. E realizza un noir "morale", come egli stesso lo ha definito, che fa i conti col passato e con le inevitabili scie che le tragedie si portano dietro.
Luca Simoni, giornalista di nera, incappa in una vicenda di assassinio dove è coinvolto Martino Mozzati, noto anche come "boia di Cavalta"

Il meglio dei primi sei numeri
Toilet (Anno Uno), Pag. 245 Euro 10,00Ogni tanto qualcuno in Italia ha il coraggio di osare. E ci sono volte in cui si osa persino per qualcosa di valido.
È il caso di un gruppo di amici appassionati di scrittura che, nella primavera 2004, hanno dato vita ad un progetto letterario dal nome ironicamente evocativo: Toilet.
Inizialmente si procede pensando "Toilet" come una rivista letteraria che contenga un'antologia di racconti di scrittori alle prime pubblicazioni o completamente inediti. Le librerie non amano le riviste, faticano a trovare il pubblico adatto, così si tace la periodicità bimestrale di Toilet.

La fredda lama della notte
Super Pocket, Pag.339 Euro 5,60Scrive l'autore del più famoso Il camaleonte a fine romanzo: Ho scritto il libro alla fine degli anni Ottanta, quindi, dopo aver dato alla luce le prime quattro avventure dell'ispettore Banks. Ricordo che avevo bisogno di un cambiamento, di un romanzo in cui la polizia avesse un ruolo marginale (...) L'idea rimase accantonata, come spesso accade (...)Quando mi accorsi che il romanzo poteva acquistare nuova vita, accarezzai l'idea di riscriverlo ed attualizzarlo (...)Ma più ci pensavo e più mi rendevo conto che non avrebbe mai funzionato, che il mondo era cambiato troppo dal 1987 e che gli eventi descritti in La fredda lama della notte non avrebbe potuto mai avere luogo in un mondo caratterizzato da telefoni cellulari, e-mail, McDonald's e Pizza Hut ad ogni angolo di strada e da moderne tecniche per l'analisi del Dna.

L'uomo dei cerchi azzurri
Einaudi, Pag. 238 Euro 15,50L'altra notte Fred Vargas mi ha preso a pagina 22 e mi ha lasciato andare solo verso pagina 190. Mi ha costretta ad andare a dormire alle 4 di notte. Non è stato facile ammetterlo, dopo che mi ero autoconvinta che L'uomo dei cerchi azzurri fosse un po' sempliciotto e ben poco intelligente. Invece dopo le pagine di avvio il romanzo prende una piega inaspettata, il mistero si infittisce e le conversazioni dei protagonisti si fanno molto brillanti. È un groviglio talmente avvincente che non capisci mai se quello che pensi di un personaggio sia vero o se inganni la tua percezione. Dubiti anche un po' delle tue doti logiche.

Acqua storta
Meridiano Zero, Pag.125 Euro 10,00Ricordo spesso un racconto che mi faceva mio padre quando era ricoverato in ospedale. Mi parlava di un uomo, ormai settantenne, che in preda al dolore gridava sempre: oh mamma, oh mamma mia. Mio padre era convinto che fosse un richiamo tenero a chi l'aveva generato, io, piuttosto cinicamente, ma convinto come lo sono ora, ribattevo che quella era una semplice esclamazione alla pari di, chessò, porcogiudachemale! Mi guardava storto e dentro di sé malediceva un figlio privo di valori essenziali.

Vicolo cieco
Effequ Edizioni, Pag.143 Euro 8.50Caro Aleardo
ti scrivo questa mia dopo le feste. Che non ho amato come al solito per i motivi che tu sai e che non sto qui ad elencarli di nuovo. Ma ho avuto tempo da spendere che, di questi tempi, è l'unica cosa che si fa volentieri senza il rischio di vedere alla fine il portafogli vuoto.
E in questi momenti di relax e pace interiore – non credo a chi dice, con una frase di scarso effetto fisiologico, che non ha modo nemmeno di respirare – ho avuto metodo (parola che mi è cara di recente) di leggere alcuni libri che avevo diligentemente poggiato sul mio comodino, in ordine sistematico di scelta e di preferenza.

Lettere libertine
Hacca, Pag. 140 Euro 10,00Roma 2 novembre 2075
Caro diario
Sono ancora deliziosamente agitato. L'elezione al soglio pontificio del primo papa gay mi ha riempito d'orgoglio e mi ha sinceramente commosso. Non capisco, anche se cerco in tutti i modi di carpirne il senso e le resistenze, il grido di dolore che viene da quelle frange un po', diciamocelo, oscurantiste ed oltranziste della società che vedono in questo voto la prova conclusiva di una perdita di valori e di un sostanziale avvicinamento alla fine del mondo.

Chesil Beach
Einaudi, Pag.136 Euro 15,50Non lo dovrei dire, ma io con McEwan ho qualche difficoltà. Eppure l'uomo ha un suo fascino e dice cose interessanti. Prendete ad esempio la sua partecipazione alla trasmissione televisiva di Fazio. Non ha ceduto alle lusinghe cretine del conduttore, ha espresso perplessità per una società divisa tra perbenismo e arrivismo, ha detto a chiare lettere che l'esistenza non è che sia sta gran cosa ed ha più che decentemente mostrato un volto disciplinato e cauto, ma per nulla remissivo. Prima di lui Battiato, aveva sproloquiato, e mi aveva infastidito, di meditazione e della bellezza della natura.

Padre Pio
Einaudi, Pag. 419 Euro 24.00Diciamocelo sin dall'inizio, forte e chiaro: qui, non si tratta di stabilire una volta per tutte se le piaghe sul corpo di Padre Pio siano state vere stigmate, né se le opere da lui compiute siano stati veri miracoli. Chi cercasse in questo libro la risposta – affermativa o negativa – a domande di tal genere, farà bene a chiuderlo subito (pag. 9).
La puntualizzazione, a ben vedere, arriva praticamente subito, dopo qualche rigo di "suggestione" storica. Ma allora a 'sto punto mi chiedo: perché Luzzatto si è prestato (per fortuna una volta sola in tutto l'ambaradam mediatico esploso dopo l'uscita del saggio) ad apparire in tv, con tanto di libro in mano, sapientemente segnato da post-it,
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